ENDOSCOPIA DIGESTIVA

EsofagoGastroduodenoscopia (EGDS)

Viene eseguita in sedazione profonda con assistenza anestesiologica.

Indicazioni:

  • Dolore addominale ricorrente di natura organica
  • Paziente con disfagia
  • Sospetto di esofagite eosinofila

Approfondisci

Colonoscopia

Viene eseguita in sedazione profonda con assistenza anestesiologica.

Indicazioni:

  • Nel sospetto di malattia infiammatoria intestinale
  • Quando si sospetta una poliposi del colon
  • Malattia infiammatoria intestinale

Approfondisci

VideoCapsula Endoscopica

Oggi si dispone di videocapsule che hanno un angolo di visualizzazione nettamente più ampio che in passato, capaci di una esplorazione più accurata e più estesa della superficie intestinale.

  • Definire l’origine di un sanguinamento intestinale
  • Coinvolgimento della mucosa del piccolo intestino
  • In alcuni casi di colite ulcerosa certa

Approfondisci

STUDIO DEI DISORDINI DELLA MOTILITA’ INTESTINALE

pH-Impedenzometria Esofagea di 24 ore

Qui di fianco immagine di un pH Impedenzometro e del relativo elettrodo

Indicazioni:

  • Per la diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo
  • Per valutare la risposta alla terapia antisecretiva acida
  • Prima di un intervento chirurgico anti-reflusso

Approfondisci

Manometria Gastrointestinale ad Alta Risoluzione

E’ una tecnica con cui si registrano le pressioni generate nell’intestino dalla muscolatura liscia che fa parte della parete del tubo digerente. La manometria registra sia le contrazioni che la loro propagazione. Il metodo classico utilizza sondini naso gastrici perfusi con acqua distillata e collegamento con trasduttori esterni; il metodo più moderno impiega sondini che incorporano dei minitrasduttori che non necessitano di perfusione

Approfondisci

Elettrogastrofagia

E’ una metodica non invasiva che permette la registrazione della attività elettrica dello stomaco. Viene attuata mediante applicazione di elettrodi cutanei sulla cute della regione epigastrica (come accade per l’elettrocardiogramma), collegati ad un registratore che, con apposito sistema software, analizza le frequenze dominanti del pacemeker gastrico (frequenza normale intorno a 3 cicli al minuto). Probabilmente, molti disordini della funzionalità gastrica (soprattutto quelli che rientrano nell’ambito della dispepsia) potrebbero derivare da quadri di disritmia dovuti alla attività di pacemakers anomali (tachigastria, bradigastria)

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Ecografia addominale

Nella classica ecografia addominale che valuta la cavità addominale nel suo insieme evidenziando gli organi ipocondriaci (dimensione e struttura), la presenza di linfonodi e le loro caratteristiche (es. dimensione, struttura), può essere studiata la parete delle anse del piccolo intestino e del colon, valutando, in particolare, lo spessore (normale < 4 mm), la conservazione della stratificazione di parete e la vascolarizzazione.

Approfondisci

Ecografia intestinale 'Dinamica'

Questa si realizza in due condizioni:

  1. lo studio del tempo di svuotamento gastrico, misurando l’area antrale in condizioni di digiuno e, successivamente, a vari intervalli dopo un pasto standard. Questa metodica è una valida alternativa alla scintigrafia
  2. lo studio del profilo della parete dei vari tratti intestinali in seguito alla somministrazione di una soluzione di “macrogol”, che serve soprattutto a creare una distensione del lume intestinale. Questa metodica (nota anche come SICUS, da “small intestine contrast ultrasonography”) è molto utile per evidenziare una condizione di infiammazione intestinale e per rilevare la presenza di stenosi (infiammatorie e organiche)

ALTRE TECNICHE DI IMAGING

Risonanza Magentica

Si tratta di una metodica che ha trovato, recentemente, largo impiego nello studio delle anse intestinali (offrendo risultati straordinari in termini di studio del profilo della mucosa e della struttura della parete intestinale), classicamente con l’utilizzo di un mezzo di contrasto endovenoso a base di gadolinio (su cui ultimamente sono arrivate delle restrizioni, soprattutto sui mezzi di contrasto a struttura molecolare lineare). Un’altra indicazione è lo studio delle vie biliari (sospetto di colangite) e del pancreas (pancreatite acuta, cronica, alterazioni strutturali quali pancreas divisum)

Radiografia con contrasto del tubo digerente

Il suo ruolo si è molto ridimensionato negli ultimi anni grazie al diffuso impiego di altre tecniche (che non espongono i pazienti a radiazioni ionizzanti, quali ecografia e risonanza magnetica). Le principali indicazioni riguardano la ricerca di segni di malrotazione intestinale (in bambino con storia di vomito ricorrente, non responsivo a terapie antisecretive acide e a diete da esclusione, in assenza di patologia neurometabolica), lo studio dell’esofago in pazienti con disfagia ricorrente.
Il clisma opaco è stato sostituito dalle tecniche di risonanza ed ecografiche, mentre la rx diretta addome (senza mezzo di contrasto) è ancora valida nell’attacco acuto di colite per escludere un megacolon tossico o quando si voglia mettere in luce un importante ristagno fecale in soggetti con stipsi cronica e perdita involontaria di piccole quantità di feci molli negli indumenti intimi.

Scintigrafia

viene di solito utilizzato un isotopo, il tecnezio pertecnetato, caratterizzato da una emivita fisica e biologica (1 giorno) relativamente brevi, che lo rendono accettabile per indagini in età pediatrica. La principale indicazione riguarda la ricerca di mucosa gastrica eterotopica (diverticolo di Meckel) e di sedi di sanguinamento gastrointestinale; inoltre è stato impiegato – mescolato ad un pasto – per la misurazione del tempo di svuotamento gastrico (anche se per quest’ultima variabile l’ultrasonografia con pasto semplice non marcato ha mostrato un’ottima performance)
Lo studio scintigrafico del reflusso gastroesofageo e della aspirazione di contenuto gastrico nelle vie aeree (come segno di complicanza respiratoria da reflusso gastroesofageo) è stato significativamente ridimensionato negli ultimi anni.

TEST FUNZIONALI

Breath test (test al respiro): si basa sul rilevamento di gas (H2, CO2) per lo studio di differenti condizioni:

  • sindrome dell’intestino contaminato (rilevamento H2 di nell’aria espirata dopo somministrazione di lattulosio o glucosio)
  •  intolleranza al lattosio (rilevamento di H2 nell’aria espirata dopo somministrazione di lattosio)
  •  infezione da Helicobacter pylori (rilevamento di 13CO2 nell’aria espirata dopo somministrazione di urea marcata con 13C) [urea: 13CO(NH2)2].

TEST DI ALLERGOLOGIA ALIMENTARE

Test IgE mediati:

  • skin prick test e dosaggio di anticorpi anti-alimenti IgE mediati (una volta noti come RAST): sono utili soprattutto nella fase preliminare alla reintroduzione delle proteine del latte vaccino. In fase diagnostica la loro positività nella allergia alimentare è nettamente inferiore che nei casi di allergia respiratoria.
  • test molecolari basati su metodiche avanzate di microarray (biochip) (come, ad es. il test ImmunoCAP™ ISAC) che consentono la identificazione di più di 100 molecole (alimentari, ambientali): sono indicati in soggetti con polisensibilizzazione, in genere con manifestazioni cliniche complesse e che non sembrano rispondere alla eliminazione di singoli antigeni alimentari

Test non IgE mediati:

  • non sono molto diffusi e soprattutto non validati; il test più comunemente impiegato è senza dubbio il patch test.

Chiedi un appuntamento

Rivolgersi alla San Domenico o a Villa Mafalda e per i fuori Regione al cellulare di cui sopra


PRENOTA IL TUO APPUNTAMENTO PER TELEFONO

335 687 6064

Manda un SMS e verrai ricontattato